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SPETTACOLO PUCCETTO E OLOPIERNO - Napoli

Flegreainarte ArtGarage Mediascena

presentano

 

INCROCIARTI

dal 15 al 19 dicembre 2010, presso Mostra d’Oltremare

 

Rassegna di musica, teatro e danza

Un incrocio tra le arti e la scena

 

 

Venerdì 17 dicembre 2010 – ore 21

presso Teatro Mediterraneo

(viale Kennedy 34, Napoli)

presenta

Puccetto e Olopierno

di Massimo Maraviglia

 

Vincitore del Premio Girulà 2009 come miglior testo

 

Con Gianni Ascione (Puccetto), Massimo Finelli (Olopierno), Ettore Nigro (Cantore),

Monica Palomby (Cantrice), Simona Barattolo (Perpetua)

voci Leila D’Angelo e Giuseppe De Liso.

Regia Massimo Maraviglia

 

Puccetto e Olopierno è un’antifavola che ha per protagonista un Orco, Olopierno, e un Dàimon, Puccetto, che s’incontrano qualche briciolo d’eterno prima che l’Orco tiri le cuoia. Olopierno è malato, forse perché ha mangiato troppo o male o entrambe le cose, o forse perché ha vissuto distrattamente, rinunciando ai suoi talenti per concentrarsi ad ammazzare le mosche sue ignare nemiche. La sua storia è già scritta e nessuna delle sue improbabili magie gli consentirebbe di cancellarla e poi riscriverla.

Ma se una storia è già scritta, ciò non toglie che la si possa interpretare nel migliore dei modi.

«Interpretare nel migliore dei modi è davvero un lavoraccio che Olopierno – come tutti gli orchi – non si è reso conto di dovere, potere, sapere, voler fare. E poi per cosa, visto che qualsiasi cosa si scelga di fare è oggetto d’obolo da meretrice?

Se un senso manca, perché cercarlo? Perché cercare l’oro nelle proprie vene quando a un costo meno oneroso lo si può acquistare ovunque?

Rinunciare a cercare vuol dire ammalarsi, l’orco lo sa e per questo nega a se stesso d’essere ammalato, perché a dispetto di tutto non vuole ancora rinunciare a un’altra possibile storia.

Ora, perché la propria storia diventi un’altra, diventi d’altri, ci vuole un salto per scavalcare il solco, ma Olopierno è goffo e camuffato a se stesso, e allora non gli resta altro da fare che cavalcare il suo malestrìno a dondolo, ripercorrersi, ubriacarsi di fandonie mescidate a verità (ove mai abbia un senso distinguere le due), raccontare le sue sconclusionate favole al poroso Puccetto, suo dàimon ed altro possibile se stesso, forse per farlo addormentare una volta e per sempre o, forse, per cercare di guarirlo dal male distratto di vivere».

Massimo Maraviglia

Nota di regia

 

L’orco dissemina monetine nella sabbia, poi le ritorna a scavare, le cerca, le rigetta, ed è esattamente quello che dovrebbe fare lo spettatore con le parole di questo testo intenzionalmente letterario e antiteatrale, che nella scrittura scenica si trasforma in una partitura di contrappunti e dissonanze, in pesi speculari e invertiti di suoni e gesti che cercano, nell’esercizio degli eccessi, un centro di levità transeunte.

Cercare microindizi in ciò che accade nella penombra, nei gesti che da un personaggio all’altro rimbalzano, scegliere – come lo stesso orco invita a fare – i tasselli disseminati per poi ricompilare i sensi da restituire a Puccetto e Olopierno, magari perché non sia la sempiterna storia del chi vince e del chi perde. È questo il gioco.

 

 

Musiche: Canio Fidanza

Scene: Nicola Di Fiore

Costumi: Annalisa Giacci

Disegno luci: Ettore Nigro

Assistente alla regia: Patrizia Eger

Direzione tecnica: Armando Alovisi

 

 

Prezzo biglietto: 10 euro

Infoline: 081 30 31 305 dal lunedi al venerdi dalle 16 alle 21/ incrociarti@gmail.com

 

 

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