Descrizione dello Spettacolo
Pene d’Amor
Perduto
di William Shakespeare è una farsa romantica, una commedia dal
finale agrodolce, tanto divertente e leggera da sembrare impossibile che ancora
qualcuno leggendola abbia voglia di farne uno spettacolo. Certi valori, un certo
modo di amare, una certa poesia, una precisa parte del genere umano è scomparsa
nei secoli, sostituita, dimenticata, consumata.
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In un
immaginario Circo senza memoria, animato da una
famiglia di esseri perfettamente idioti, vuoti, senza esperienza, senza ricordi,
senza consapevolezza, drammaticamente divertenti ecco che riaffiorano i resti, i
brandelli, del relitto storico, le parole di Shakespeare.
L’atmosfera è
surreale, tesa e le risate diventano singhiozzo,
strozzano uscendo. Tutto è sospeso sul filo del trapezio vuoto e molle di questo
circo nel quale gli artisti non sanno fare più nulla, non sanno giocolare, non
sanno far ridere, non hanno animali feroci da mostrare e dove per vedere le cose
in profondità (non solo in altezza e in lunghezza) ecco che veniamo invitati ad
indossare occhialini in 3D.
“C’è qualcosa
che non va. Tira una brutta aria. C’è da avere paura… La follia è padrona della
scena, così come il nonsense e la degenerazione dei generi. Ogni tanto appare
l'opera di Shakespeare che però viene velocemente fagocitata da una coreografia
di cowboy. Il coniglio è molto più razionale del mago, ha preso il sopravvento
su di lui e lo tiene chiuso in gabbia. Quando lo libera è tutta un’esplosione di
incontenibile idiozia. Torna Shakespeare (lui in persona) per fare a gara con
uno del pubblico a chi è più romantico. Poi ci sono i sogni che sgretolano al
sole cocente della quotidianità. E gli amori che appassiscono. La giovane
equilibrista che soffre di vertigini anche a stare in piedi, la soubrette col
secchio in un piede (o viceversa), il sogno di volare, Philippe Petit... lui c'è
riuscito! Barbie e Ken acrobati mozzafiato, tutti i clown cattivi sfidano il
pubblico a pallonate, James il pistolero, la donna barbuta (Bin Laden?), la
professoressa dagli occhiali stretti, la Rumba dei Rimba (numero internazionale)
che tutti ballano male, molto male… torna Shakespeare, le coppie si corteggiano,
si balla, eros (non Ramazzotti), riso amaro (non Ramazzotti), gran finale di
separazioni, amori impossibili, lacrime e popcorn... tutto questo in 3D!” |
Regia di Stefano Cenci
Scenografia : Rocco Berlingieri
Musiche : Rocco Berlingieri e Stefano Cenci
Costumi
: Mangiafuoco Shop (Reggio Emilia) e Liliana Vergine
Con
Rocco
Berlingieri, Carlotta Calzolari, Andrea Cenci, Sabrina D’amora, Simona Gullà,
Stefania Iorfida, Francesca Magnani, Simona Ori, Laura Pagano, Gianni Palmieri,
Riccardo Soffritti, Chiara Ticini e l’amichevole partecipazione di Leopoldo
Lenza e Gianni Centrella.
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