Sono solo alcuni degli ingredienti
che arricchiscono la mostra “‘na sbrizziata di sali”,
allestita al Monastero dei Benedettini di Piazza Dante (fino
al 28 novembre) dagli autori Giusy Demma e Giovanni
Ruggeri. Un insieme di immagini impresse, lavorate a strati
e talvolta “vetrificate”, che rappresentano le svariate
sfaccettature dell’importanza del sale. Nella vita quotidiana,
nella storia, nella cultura.
Non a caso infatti, la mostra è
stata accolta con entusiasmo dal Magnifico Rettore, prof.
Antonino Recca (che l’ha inaugurata): “Con vero piacere segnalo
questo importante evento artistico che trova degna ospitalità
all’interno delle splendide Cucine del Monastero dei
Benedettini. L’idea di Giusy Demma e Giovanni Ruggeri sintetizza
in maniera mirabile - in nome della sicilianità simbolizzata dal
sale - diverse discipline artistiche, dalla pittura alla
fotografia, alla scultura, e intuizioni creative, in dialogo
naturale con l’architettura e la storia che le circondano.
“Mi sembra doveroso sottolineare -
ha aggiunto - la scelta degli autori di richiamare, attraverso
le loro tecniche e la raffigurazione dei soggetti e dei luoghi,
le variegate e suggestive rappresentazioni
antropologico-letterarie del sale, inteso come bene di
sopravvivenza e ricchezza per molti uomini della nostra terra, o
rito di preparazione e preservazione, o ancora metafora di
esperienza e acutezza della mente (Cum grano salis)”.
Il sale dunque, come declinazione
di vita, di presenza e di assenza, di contrasto e sinergia, di
forma liquida ed effimera in contrapposizione allo stato solido
e duraturo.
La mostra è di per sé un percorso
nel percorso che s’intreccia perfettamente con le angolature, le
volte e le rientranze delle Antiche cucine, in una simbiosi
armonica. La stessa che lega a quattro mani, le opere dei due
artisti e le loro peculiarità: interior designer lei, Giusy
Demma, che ha curato i materiali, i tagli, i tessuti, proponendo
con garbo e audacia, anche il filo spinato in rappresentanza
della nascita e della morte; e fotografo metropolitano lui,
Giovanni Ruggeri, capace di “rubare” l’istante in un fotogramma
arricchito di suoni (il battito delle ali dei gabbiani, il
boccheggiare dei pesci che spirano l’ultimo fiato) e di emozioni
vivide.
Il vernissage sarà visitabile
a gruppi di 20 persone (con l’ausilio delle Guide delle Officine
Culturali che traducono in parole i momenti della vita culinaria
dei Benedettini), fino al 28 novembre.
*SEGUONO
ORARI DELLA MOSTRA E INDICAZIONI DI ACCESSO ALLE ANTICHE CUCINE
ORARI
Sino al 28 novembre con i seguenti
orari:
venerdì, sabato e domenica dalle
ore 18:00 alle ore 21:00;
mentre dal lunedì al giovedì dalle
ore 9:00 alle 12:00 / dalle 16:00 alle 19:00.
INGRESSO GRATUITO
INDICAZIONI PER ACCEDERE
ALLE ANTICHE CUCINE
Sono due gli ingressi
per accedere alla Antiche Cucine:
1)
da Via
Biblioteca (adiacente Piazza Dante),
percorrendo la grande scalinata che porta all’ingresso del
palazzo: alla destra stanno le Biblioteche Riunite Recupero
Ursino, frontalmente c’è l’accesso dell’antico refettorio dei
Benedettini - l’Aula Magna “Santo Mazzarino”. L’ingresso delle
Antiche Cucine è sulla destra. Percorrere l’atrio impreziosito
dalle maioliche colorate e scendete la scala di ferro che
conduce ai sotterranei.
2)
da Piazza
Dante (ingresso centrale della Facoltà
di Lettere e Filosofia), percorrere la grande scalinata di marmo
bianco (senza alcuna differenza tra destra e sinistra), sino al
primo piano. Seguire le indicazioni “Coro di Notte” e più
avanti, “Aula Magna “Santo Mazzarino”. Quindi percorrere l’atrio
impreziosito dalle maioliche colorate e scendete la scala di
ferro che conduce ai sotterranei.
Si precisa che per motivi di
sicurezza, l’ingresso da Via Biblioteca viene chiuso alle ore
18.30.
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