“Siamo molto contenti di questa
collaborazione – dice Stefano Cardi direttore del festival – perché
la mostra è stata progettata per sottolineare il valore storico della
liuteria bolognese e l’importanza della competenza artigianale nel percorso
evolutivo della musica. La storia della musica segue di pari passo
l’evoluzione degli strumenti e spesso si creano felici rapporti di
collaborazione tra musicisti e liutai che danno luogo a strumenti favolosi”.
Proprio il centenario della nascita del chitarrista gitano Django
Reinhardt ha offerto al festival In Corde
l’occasione per ricostruire
un percorso che attraversa la storia della liuteria bolognese dalle chitarre
del XIX sec, fino alla bottega di Mozzani e ai successi del suo
allievo e valente chitarrista, Mario Maccaferri che progettò un
modello di chitarra che molto piacque a Django e che diede grande impulso
all’utilizzo di questo strumento in contesti di ensamble.
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All'inizio degli anni ‘30, Maccaferri si
era trasferito a Parigi dove pur essendosi affermato come
concertista, continuava a progettare chitarre. Fu così che Ben Davis, dalla
ditta Selmer, lo contattò per mettere in produzione una delle sue
creazioni. Un modello speciale dalla forma moderna e accattivante che grazie
ad una lamella nella cassa era capace aumentare la spinta sonora dello
strumento. Nel 1932-33 furono costruiti circa 300 strumenti (la maggior
parte dei quali chitarre jazz bombate) ed etichettate
"Fatte in Francia sotto la
direzione tecnica di M. Maccaferri per Selmer e Co., Parigi"
La storia della liuteria di Bologna e dintorni
è ricca di aneddoti, storia e capolavori di ebanisteria, una tradizione così
antica che può ben considerarsi una dei grandi filoni che contribuiscono
alla creazione della personalità di Bologna Città della Musica.
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Il festival In Corde insieme con
il CNA propone perciò una mostra dedicata alla celebre
Selmer-Maccaferri e riferimenti alla liuteria storica bolognese.
La mostra è progettata da Gabriele Lodi, liutaio in Carpi
nella storica liuteria dei F.lli Lodi. E propone una collezione
di 12 chitarre con opere di Marchi, Zucconi, Bortolotti, Emilia,
Dall’osso, Gamberini, Fornasari, Mozzani, e naturalmente la
Selmer-Maccaferri. In un arco temporale che va dal 1803 al
1956.
Accanto a queste produzioni storiche quelle dei
liutai contemporanei completano un panorama che sottolinea la grandezza della
creatività dell’artigianato bolognese e la sua capacità di confrontarsi con le
produzioni e interpreti internazionali.
Nei giorni sabato 4 e mercoledì 8
alle 16.30, sarà organizzato un percorso guidato a cura di Stefano Cardi e
Gabriele Lodi. I due appuntamenti saranno arricchiti da esempi musicali e
performance a cura dei Giovani solisti dei Conservatori G. Frescobaldi di
Ferrara e G.B. Martini di Bologna.
Sabato 4 dopo
la visita alla mostra avrà luogo un concerto con musiche di Reinhardt, Mancini,
Rota, Albeniz, Ponce, De Curtis. Con il Trio Athena (Marzia Ottolini,
flauto; Annamaria Giaquinta,
clarinetto; Andrea Orsi, chitarra), Ilaria Mancino, voce e
Stefano Cardi, chitarra.
Dal 5 al 7
dicembre l’esposizione sarà animata da concerti e laboratori a cura di Scuola
Comunale di Musica “Vassura Baroncini” di Imola e dai laboratori
dei Liutai del CNA di Bologna
Chitarre esposte
Giovanni Antonio
Marchi, Bologna 1803
Giacomo Zucconi,
Bologna 1809
Luigi Bortolotti,
Bologna 1804
Aldrovandi Emilio,
Bologna, 1886
Dall'Osso, Bologna 1930
c.a.
Gamberini, Bologna 1920
c.a.
Carlo Fornasari,
Bologna 1920 c.a.
Fratelli Fornasari,
Bologna 1920 c.a.
Luigi Mozzani, Bologna
1910 c.a.
Maccaferri/Selmer,
Parigi 1927
Enrico Piretti,
Bologna, 1950
Enrico Piretti, Bologna
1956
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